Psicoterapia per Adolescenti a Saronno.
Nel mio studio privato di Saronno mi occupo da anni di psicoterapia sistemico-relazionale per adolescenti, ispirandomi all’insegnamento di Valeria Ugazio; direttrice scientifica dell’EIST, mia ex docente con cui collaboro stabilmente.
Lavorando come psicologo scolastico presso la scuola secondaria, conosco approfonditamente le difficoltà degli adolescenti. Da anni conduco laboratori nelle classi, esperienza che mi ha permesso di conoscere sul campo le dinamiche di gruppo che si instaurano tra gli adolescenti. Inoltre mi occupo di prevenzione di problematiche legate ai disturbi alimentari, alla sessualità, alle sostanze stupefacenti. Infine seguo laboratori incentrati sul rapporto tra adolescenti e nuove tecnologie.
Aspetti che vanno tenuti in considerazione nella psicoterapia sistemico-relazionale per Adolescenti
GLI ADOLESCENTI: NON PIÙ BAMBINI, NON ANCORA ADULTI
L’adolescenza è un’età molto particolare. Ha alcuni aspetti in comune con l’infanzia, pur differenziandosi nettamente da essa. Gli adolescenti, anche se godono di una libertà maggiore rispetto ai bambini, sono comunque dipendenti dal contesto familiare.
I genitori restano un punto di riferimento fondamentale dal punto di vista emotivo, sia quando i loro figli decidono di aderire ai loro valori, sia quando tentano di differenziarsi da essi in modo netto e dirompente. Tuttavia, rispetto a quanto accade per i bambini, il gruppo dei pari, nel quale l’adolescente vive esperienze diverse rispetto a quelle familiari, è spesso un punto di riferimento stabile. Esso diventa quindi un importante luogo di formazione dell’identità.
FINO A QUANDO SI È ADOLESCENTI?
E’ difficile rispondere a questa domanda. La fine dell’adolescenza e l’ingresso nell’età adulta non avvengono in un momento preciso, ma spesso sono sfumati. Tali passaggi dipendono da aspetti personali che sono difficilmente identificabili. Per definire i confini dell’adolescenza, ci possono venire in aiuto alcuni aspetti visibili e concreti, che spesso sono gli effetti di cambiamenti interiori.
Il primo punto da considerare è quello giuridico. Fino a 18 anni, un ragazzo e una ragazza non sono assimilabili ad un adulto. Non possono guidare una macchina, non possono votare ed hanno bisogno dell’autorizzazione dei genitori per compiere alcune scelte personali. Tra queste, è compresa la scelta di andare dallo psicologo.
La seconda dimensione è quella economica. Oggi i ragazzi studiano più a lungo rispetto al passato e spesso l’ingresso nel mondo del lavoro avviene più tardi rispetto a quanto è accaduto per i loro genitori. Questo significa che, solitamente, i giovani rimangono ancorati alle famiglie nel compiere le scelte personali che implicano l’impiego di denaro. In una società come la nostra, tali scelte sono molte.
Anche l’aspetto sentimentale è un importante segnale di sviluppo dell’identità. Avere esperienze in questo ambito è possibile solo quando ci si concentra sul rapporto con i pari. Ciò è possibile solo se si hanno sufficienti capacità di muoversi all’esterno della cerchia familiare.
Dare importanza a queste dimensioni concrete non significa, secondo la psicoterapia sistemico-relazionale per adolescenti, esaurire il concetto di maturazione in esse. Anche la soggettività e i vissuti interiori del paziente sono importanti. La psicoterapia sistemico-relazionale per adolescenti pone l’accento sul rapporto tra i vissuti interiori e ciò che accade concretamente intorno agli adolescenti che li vivono.
Psicoterapia sistemico relazionale per Adolescenti
La relativa dipendenza degli adolescenti dalla propria famiglia porta una conseguenza inevitabile per l’approccio sistemico-relazionale alla psicoterapia per adolescenti. Non è possibile curare un adolescente che si rivolge allo psicologo come se fosse un adulto, ovvero non coinvolgendo minimamente la famiglia. Tuttavia, un adolescente non è assimilabile ad un bambino, poiché trascorre alcuni momenti della propria vita in modo parzialmente indipendente da essa.
Come si svolge la consultazione?
Per l’approccio sistemico relazionale alla psicoterapia per adolescenti, il percorso è spesso misto, con sedute familiari ed individuali.
Il coinvolgimento iniziale della famiglia è quasi sempre preferibile. Di solito i genitori sono i primi ad avvertire la necessità di chiamare uno psicologo per parlare di un problema dei loro figli e spesso desiderano avere delle indicazioni su come comportarsi.
Dopo una fase iniziale, dove si affrontano gli aspetti più rilevanti del problema, prestando molta attenzione agli aspetti relazionali, si passa ad una fase di psicoterapia individuale. In questa fase, si offre all’adolescente uno spazio in cui dare parola ai suoi vissuti, indipendentemente dalla famiglia.
Solitamente la psicoterapia si conclude con una nuova seduta familiare, in cui si condividono gli aspetti salienti del lavoro e si forniscono le indicazioni per poter stabilizzare i risultati ottenuti.
I passaggi di cui ho parlato possono essere allungati o abbreviati, o anche saltati quando la situazione lo richiede. Di solito, se un ragazzo è maturo, si allunga la fase di terapia individuale, se è ancora molto legato alla famiglia dal punto di vista emotivo, si privilegiano le sedute familiari.
Rispettare la privacy dell’adolescente, ma evitare di tenere la famiglia all’oscuro dei problemi
Ho scelto di adottare un principio fondamentale per la psicoterapia sistemico-relazionale per adolescenti: la trasparenza. Questo significa che, di solito, evito di parlare con i genitori dell’adolescente quando lui non è presente. Se lo facessi, non rispetterei sufficientemente la sua privacy e rischierei di minare alla base la fiducia che si crea tra me ed il paziente. Questo, ovviamente, non significa tenere la famiglia all’oscuro di problematiche, soprattutto se gravi, riguardanti il proprio figlio. Una simile scelta sarebbe scorretta, perché impedirebbe ai genitori, di intervenire per evitare l’insorgenza di ulteriori difficoltà.
Come uscire da questa intricata questione?
Nella psicoterapia sistemico-relazionale per adolescenti alcuni punti devono essere fermi.
- Coinvolgere la famiglia di un adolescente nella parte iniziale del percorso psicoterapeutico, consente anche di risolvere alcuni problemi legati alla privacy. Essendo tutti i familiari presenti, ciascuno dei componenti, adolescente incluso, dirà soltanto ciò che si sente di condividere.
- Coinvolgendo tutta la famiglia, si ha anche la possibilità di incontrare personalmente l’adolescente. Si può osservare come si muove, come osserva gli altri, come interagisce con lo psicologo, come reagisce ad alcuni argomenti trattati, anche solo da un punto di vista emotivo. Sono informazioni molto preziose, che possono far comprendere con chiarezza allo psicologo la situazione. Esse possono, da subito, essere condivise con la famiglia e con l’adolescente. Tutto ciò evitando che lui, sempre presente in questi passaggi, senta che la propria privacy venga violata.
Bisogna ricordare che lo psicologo non è un investigatore a caccia di segreti. Uno dei suoi compiti, al contrario, è quello di agevolare la comunicazione tra i membri di una famiglia. È solo grazie a ciò che è possibile valorizzare le risorse di cui essa dispone.
I PROBLEMI TRATTATI NELLA PSICOTERAPIA SISTEMICO-RELAZIONALE PER ADOLESCENTI
- Conflittualità tra l’adolescente e i genitori
- Disturbi alimentari
- Disagio rispetto al proprio corpo
- Fobie
- Angosce e paure
- Ossessioni
- Autolesionismo
- Somatizzazioni
- Depressione
- Rabbia e aggressività
- Problemi scolastici
- Fobia Scolare
- Sofferenze sentimentali
- Isolamento e/o disagio rispetto al gruppo dei coetanei
- Bullismo /cyberbullismo