Psicoterapia per Adulti a Saronno.
La consultazione dei pazienti adulti presso il mio studio di psicoterapia sistemico-relazionale di Saronno, è di norma individuale e dura generalmente 3 sedute. Dedico i primi incontri all’approfondimento del problema. Mi pongo l’obiettivo di fornire fin da subito le prime indicazioni utili ad affrontarlo.
Quando il problema è lieve o quando è stato trattato in modo sufficientemente esaustivo, è possibile, secondo l’approccio sistemico relazionale alla psicoterapia degli adulti, che il percorso termini con la fine della consultazione.
Se invece è necessario un approfondimento, propongo un percorso terapeutico, specificandone caratteristiche, durata e finalità.
E’ anche possibile che io preferisca inviare il paziente ad un altro professionista, che ritengo più idoneo a risolvere le sue difficoltà. In questo caso, previa autorizzazione scritta, fornisco al collega tutti i dati necessari perché possa proseguire il lavoro da me iniziato. Evito, in questo modo che il cliente perda tempo e denaro.
L’approccio sistemico relazionale alla psicoterapia degli adulti non prevede che si intraprenda sempre e con tutti un percorso di psicoterapia lungo e dispendioso. Tale aspetto va valutato coinvolgendo il cliente in questa scelta, che va motivata in modo chiaro e trasparente. Essa dipende dal tipo di problema, dagli obiettivi che ci si pone e dalle risorse disponibili per affrontarlo.
I disturbi trattati
Nel mio studio di Saronno, in cui utilizzo l’approccio sistemico relazionale alla psicoterapia degli adulti, tratto le seguenti problematiche:
- Disturbi dell’umore
- Disturbi d’ansia e attacchi di panico
- Disturbi del sonno
- Fobie
- Disturbi alimentari
- Disturbi ossessivo-compulsivi
- Difficoltà relazionali ed esistenziali
L’Adulto e le sue relazioni
Se si adotta un approccio sistemico relazionale alla psicoterapia degli adulti, in genere sono previste sedute individuali. Una possibile eccezione è la presenza di un problema di conflittualità tra alcuni o tutti i membri della famiglia, soprattutto se il nucleo è ancora convivente. Un’altra eccezione è la presenza di un problema psicopatologico grave, che renderebbe inutili le sedute individuali. In questi casi, valuto con i miei clienti l’opportunità di effettuare alcune sedute familiari.
Quando opto per un setting individuale, attribuisco comunque grande importanza al contesto che ruota intorno al cliente. Esso gioca un ruolo determinante nell’insorgenza delle sue difficoltà. Utilizzando specifiche tecniche, come, ad esempio, dei “compiti” che il paziente deve svolgere a casa, è possibile “rendere presenti” le persone significative per lui, approcciandosi al suo problema non come se fosse un’isola. E’ fondamentale comprendere le connessioni con il contesto in cui il problema si è generato.
Un ulteriore vantaggio dei “compiti a casa”, consiste nel permettere di effettuare sedute sufficientemente distanziate nel tempo (mediamente ogni due settimane). In questo modo, si lascia al paziente il tempo di svolgere i compiti e di maturare le riflessioni su quanto emerso.
L’Adulto e i cambiamenti
I cambiamenti che accadono nella vita di una persona giocano spesso un ruolo determinante nell’insorgenza di un problema psicologico. Alle volte, i cambiamenti fanno vivere situazioni nuove, che possono disorientare.
Se si adotta un approccio sistemico relazionale alla psicoterapia degli adulti, una precisazione è d’obbligo. Non sono solo i traumi, come la fine di una storia sentimentale, le difficoltà lavorative, o, nei casi più gravi, i lutti ad influenzare negativamente la salute psicologica delle persone. Anzi, a volte alcuni trovano linfa nuova proprio dopo aver vissuto esperienze tragiche. Ad esempio essi scoprono, “grazie” ad esse, delle caratteristiche personali che precedentemente ignoravano. A differenza di quanto si possa pensare, anche i cambiamenti positivi, come un matrimonio, una promozione lavorativa inaspettata, un trasferimento in una casa più bella e più grande, la nascita dei figli o la loro uscita da casa, destabilizzano l’equilibrio psicologico di una persona.
Nell’approccio sistemico relazionale alla psicoterapia degli adulti, si ritiene che qualunque evento, positivo o negativo che sia, non influenzi tutti allo stesso modo. Tutto dipende da come lo viviamo dal punto di vista emotivo, da come lo raccontiamo, innanzitutto a noi stessi, e anche da come pensiamo ad esso. In altre parole, gli episodi, belli o brutti che siano, sono parte della vita, ma le conseguenze non sono già scritte. Anzi, esse possono cambiare se si modifica la prospettiva dalla quale li guardiamo.
Qualunque storia, dalla più tragica alla più “normale”, può essere raccontata in molti modi. L’obiettivo dell’approccio sistemico-relazionale alla psicoterapia dell’adulto è proprio quello di favorire una narrazione che migliori la propria salute psicologica, trasformando i vincoli in risorse.
L’attenzione ai significati e la psicoterapia
Poiché adotto un approccio sistemico relazionale alla psicoterapia dell’adulto, attribuisco molta importanza ai significati che si creano durante la conversazione psicoterapeutica. A seconda che sia nato in una famiglia o in un’altra, che abbia vissuto alcune esperienze o altre, ciascuno di noi è diverso. Egli attribuisce un preciso significato a ciò che vive, nonché al modo con cui prova le proprie emozioni. Questo fa sì che nella storia di un individuo e della sua famiglia solo certe conversazioni diventino dominanti. Altre rimangono sullo sfondo.
L’ipotesi del modello psicoterapeutico dell’EIST, scuola di psicoterapia di cui sono stato allievo e attualmente sono docente, è che le persone che hanno un disturbo psicologico vivano in contesti in cui predominano significati completamente diversi rispetto a persone che presentano difficoltà psicologiche differenti. Non è quindi possibile pensare ad un modello di intervento psicoterapeutico valido per tutti. Ciascuna psicoterapia viene studiata ad hoc per ciascun cliente, a partire dalle sue caratteristiche.
L’approccio sistemico relazionale alla psicoterapia dell’adulto è incentrato sul fare emergere risorse poco utilizzate dal cliente per affrontare le sue difficoltà. L’obiettivo è valorizzare le sue caratteristiche positive, delle quali probabilmente non è del tutto consapevole.